Sento sempre più spesso questa richiesta da parte dei pazienti. La storia nasce dalla abnorme levitazione delle liste di attesa per visite ed accertamenti. L'idea di scrivere questo articoletto deriva dall'ultima richiesta di "scrivere urgente": impegnativa del servizio dialisi del 09/10/12 ed appuntamento prenotato per 29/04/13. 202 giorni di attesa (Immagine a fianco).
Torniamo alla storia generale, non al caso particolare; il paziente si presenta al CUP, o ad altra postazione di prenotazione, e si vede dare l'appuntamento a 4. 6, 8 mesi, quando addirittura non gli viene chiesto di tornare tra 2-3 mesi per prenotare perché le liste sono temporaneamente sature. Sconsolato, ma ormai abituato a certi funzionamente delle nostre organizzazioni, il paziente incontra poi, quasi sempre, il solito furbetto informato (infermiere, OSS, addetto CUP, panettiere, verduraio …), che, sottovoce, gli offre la soluzione: "…se il suo medico scrive urgente, le fanno l'esame entro 3 giorni". Caspita! Averlo saputo prima, ma forse è possibile rimediare!
La scena si sposta in ambulatorio, spesso dopo un primo approccio telefonico. Il paziente, tranquillo e sorridente per avere in mano la soluzione al suo problema, e convinto di poter dare al medico una sorta di rivelazione, viene a chiedere l'aggiunta della parolina magica all'impegnativa (talvolta anche sel l'impegnativa era di un altro medico). In fondo che ci vuole a scrivere urgente.
Ed ecco il medico dover sfoderare il meglio della sua facies ambulatoriale, quella che non deve far trasparire il suo vero pensiero (che è immaginabile), e comiciare a spegare che l'urgenza è altra cosa, che non è stata pensata per saltare la fila, ma per poter avere una via preferenziale in casi limitati, gravi, acuti o a rapida evoluzione clinica, per decidere rapidamente il progetto terapeutico, che può essere determinante per l'evoluzione della patologia.
Giriamo la camera sul volto del paziente. Il soriso si spegne, compare meraviglia e torna la delusione. Il furbetto aveva risolto tutto, ed il medico, carogna, gli da contro, come l'ASL, come lo specialista, eppure è il suo medico, da anni, perché fa questo, perché non gli fa il favore.
Il medico continua a spiegare, con pazienza e calma. Il paziente lentamente comprende le motivazioni ed accetta la situazione, ma la delusione non va via, e la perplessità nemmeno. Anche il medico non sta meglio, ha fatto i salti mortali per giustificare un'assurdità, non la negazione dell'urgenza certo, ma l'attesa per un esame diagnostico che è diventata lunga come se si trattase di un controllo programmato per il monitoraggio di una patologia stabilizzata. La tristezza, per motivi diversi, riempie l'ambulatorio.
Chi pare non si faccia alcun cruccio per tutto ciò è l'ASL. Le attese continuano a lievitare, la lotta contro richieste falsamente urgenti si fa sempre più dura.