L’infezione da Coronavirus è arrivata in Italia, non più come ingresso di persone da zone interessate, ma per trasmissione diretta all’interno del nostro paese.
Questo comporta la messa in atto di protocolli sanitari volti a limitarne la diffusione, poiché non sono disponibili argini farmacologici e vaccinali.
Mi preme innanzi tutto ricordare che si tratta di un virus che nel 98% dei casi provoca solo un fastidioso raffreddore, che guarisce spontaneamente senza lasciare alcun deficit; solo in una minima percentuale determina interessamento polmonare, talvolta grave. In pratica non è più pericoloso di un’influenza, il vero problema è l’attuale incapacita di prevenirne la diffusione se non con il confinamento degli infetti.
Si raccomanda pertanto, in caso di sintomatologia respiratoria in soggetti che abbiano frequentato le zone a rischio, o che abbiano avuto contatti con persone provenienti da zone a rischio, anche asintomatiche, di rimanere a casa, contattare il medico che effettuerà un triage telefonico e darà istruzioni sul comportamento da tenere.
NON SI TRATTA DI UNA PATOLOGIA GRAVE, i provvedimenti servono solo ad accelerare l’interruzione della diffusione, che comunque avverrà con il cambio di stagione